Ci stiamo avvicinando all’Expo 2015 che si terrà a Milano e sentiamo parlare soltanto di lavori in ritardo e di persone che cercando di approfittarsi dell’evento per fare i propri interessi. A noi che piace invece la comunicazione social vogliamo dare uno sguardo a come stanno le cose su quel fronte. Ospito qui un articolo di Vincenzo Aprile che prende in considerazione social per social i profili ufficiali di Expo 2015. Buona lettura!
“Ci siamo. Manca poco. EXPO 2015 partirà a Milano tra meno di 6 mesi!!!”
“Cos’è L’EXPO?”
“Come sarebbe a dire cos’è l’EXPO? È l’Esposizione Universale dove gli Stati partecipanti si riuniscono per esporre e presentare le soluzioni riguardo un tema.”
“AH! e qual è il tema?”
“Si parla di cibo ecosostenibile… “Nutrire il pianeta, Energia per la vita” recita lo slogan!”
“AH! WOW!…cioè?”
Ecco.
Questa è una tipica conversazione che avviene in questo periodo a Milano quando si prova a parlare di EXPO. Anche perché se già si va in provincia difficilmente questa conversazione può avere inizio.
Mi sono chiesto il perché e ho provato a capire cosa stanno comunicando gli organizzatori dell’Esposizione Universale più social di tutti i tempi (l’ultima è stata fatta a Shangai nel 2010 ma i social non erano veramente così influenti, soprattutto in Cina a causa della censura).
Facebook 227.881 like (12/11/2014)
Doppia pagina italiano e globale. I contenuti globali sembrano migliori di quelli italiani, sono organizzati per rubriche (anche se in realtà sembrano aprirne sempre nuove senza senso).
I contenuti in Italiano invece sono vaghi, poco intuitivi e poco chiari.
I post in generale raggiungono alcuni like ma difficilmente si raggiungono grandi numeri. I tanti like si ottengono con contenuti che riguardano la città di Milano (vedi mostra di Van Gogh) ma poco con i temi di EXPO.
Dal punto di vista grafico la comunicazione sembra molto curata graficamente ma povera di contenuti. A volte si esce fuori tema o si usa un linguaggio non inerente al target di riferimento.
Insomma sembra che la confusione ci sia anche all’interno del reparto comunicativo.
Twitter 200.250 follower (12/11/2014)
Qui i contenuti sono migliori, alcuni di questi anche in Inglese. Retweet di sponsor e account dei padiglioni esteri che parlano di expo.
C’è poca relazione nell’account di un social che dovrebbe anche soddisfare le curiosità di chi vuole saperne di più.
Facciamo un esempio: quando parliamo con una persona e ci fa una domanda noi sorridiamo e basta o rispondiamo?
L’account ufficiale @expo2015Milano usa le stellina o i retweet che corrispondono a risposte molto fredde! Perché non usare questi 140 caratteri per relazionarci e coinvolgere a chi vuole sapere di più. In tutte le lingue o almeno in inglese per chi è all’estero?
Youtube 3.707 iscritti al canale, 4 video pubblicati (12/11/2014)
Contenuti video in Italiano senza sottotitoli (perché?) e in inglese.
Pochi commenti, poche visualizzazioni, tutto poco anche qui.
LinkedIn 27.982 follower (12/11/2014)
Se riuscite a trovare il senso di questa pagina, fatemelo sapere.
Pinterest 6.391 follower, 8.811 pin e 107 board (12/11/2014)
Finalmente! Su Pinterest hanno veramente fatto un ottimo lavoro.
Tante Board divise per padiglioni, argomenti trattati, curiosità… tutto ciò che visivamente bisogna stimolare perché in fondo è questo il senso di Pinterest: stimolare interesse attraverso le immagini creative.
Instagram – 9.152 follower, 425 post (12/11/2014)
Il social network delle immagini non è menzionato sul sito ma all’account @expo2015milano i contenuti sembrano uguali a quelli comunicati sugli altri social (oltre alla dicitura Official Account).
Chissà perché non comunicare la pagina Instagram sul sito ufficiale di EXPO, il social network dove il concetto di “food” si è affermato negli ultimi anni… chissà.
Anche qui come su Facebook i contenuti sono curati graficamente ma poca sostanza.
Citazioni, rendering di padiglioni ma… poco riguardo il vero senso del social.
Malika Ayane dice “Visitare tutti i ristoranti di Viale Padova”. Giusto corretto. Ma dubito che in Mongolia capiscano bene di cosa si stia parlando.
Alcune domande:
- Perché non coinvolgere influencer?
- Perché non fare dei contest?
- Perché non chiedere un supporto ai gruppi che grazie a Instagram stanno rivoluzionando il modo di comunicare attraverso le immagini?
Ritornando alla nostra conversazione iniziale capiamo bene che la confusione tra la gente che assisterà l’EXPO 2015 il prossimo Maggio sia giustificata.
Dopo 7 anni sarebbe ora di sciogliere i nodi sull’evento che dovrebbe rilanciarci sul mercato globale come nazione in grado di gestire e informare su determinati temi ma soprattutto di organizzare un evento.
Quest’analisi è stata fatta perché siamo nell’epoca dei social e, se non li usiamo bene rischiamo di fare danni, o ancor peggio, se non usati, rischiamo di non esistere come sta succedendo adesso ad EXPO.
Questa, insieme a tante altre, è un’opportunità finora non sfruttata. Finora…
Speriamo si svegli presto la macchina comunicativa di EXPO, perché di EXPO 2015 Milano si deve parlare… e non solo per gli scandali.