INstantanee: Instagram, arte e cultura.
Instagram è certamente un’app mobile per la condivisione di foto e video, un social network che ci permette di raccontare storie mediante la potenza della comunicazione visiva, ma è anche un contenitore di creatività e, perché no, di cultura. Un posto virtuale nel quale nascono e si sviluppano le idee. Capita di incontrare utenti con profili divertenti, altri che sanno emozionare e poi ci sono quelli che ti fanno pensare.
La rubrica INstantanee nasce con l’intento di proporvi uno scorcio di Instagram che non ha grandi probabilità di arrivare all’attenzione del grande pubblico e che invece, a mio avviso, meriterebbe maggior visibilità.
Confesso subito che il profilo @scusilespalle è curato da un’amica. Al di là del nostro rapporto di amicizia, il progetto mi ha colpito fin dall’inizio. Perché? Semplice, all’interno della gallery si torna a sognare come facevamo da bambini, grazie alle immagini delle principesse Disney o alle protagoniste delle favole, ma allo stesso tempo non riusciamo mai a spiccare veramente il volo a causa della zavorra dei disegni dedicati ai fatti di attualità. Mi riferisco, ad esempio, all’omaggio al regista Ettore Scola, a David Bowie o all’attore Alan Rickman (il professor Piton di Harry Potter, per intenderci), nonché per la scomparsa di Osmana, partigiana livornese, vedova del famoso Garibaldo Benifei, dolce metà di una coppia simbolo della resistenza.
Le spalle, in una società ormai assuefatta a modelli estetici di bellezza vuota, ripetitiva e seriale, diventano un simbolo di innovazione, un gesto forte di negazione di qualunque rassicurazione formale. Le spalle sanno essere indifferenza e separazione, sono la seduzione di una silhouette vaga, che non ha il volto di nessuno e che non fa promesse. Le spalle ci ricordano che non possiamo trascurare ciò che abbiamo intorno e continuare a vivere soltanto per il raggiungimento di obiettivi personali, messi in ordine davanti agli occhi a ridisegnare il nostro orizzonte. Le spalle ci suggeriscono che questa potrebbe essere davvero l’ultima occasione per una società che ha imparato ad amare troppo l’esteriore, ad accontentarsi del contenitore, gettando tutta la sostanza per non doverne portare con sé il peso faticoso. Come diceva Baglioni in Mille giorni di te e di me? “Andando via così / come la nostra prima scena / solo che andavamo via di schiena”.
Tra i disegni che ho apprezzato di più, mi permetto di segnalarvi il post dedicato alla giornata pro Unioni Civili del 23 gennaio 2016, durante la quale molte persone sono scese in piazza per chiedere il riconoscimento dei diritti civili delle coppie omosessuali.
Annualmente si ripete la Giornata della Memoria: un momento in cui ci si ferma a ricordare l’orrore della Shoah, l’Olocausto, uno dei periodi più bui di tutta la storia dell’umanità. Ecco il contributo di @scusilespalle
Una foto pubblicata da ScusiLeSpalle (@scusilespalle) in data:
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